Accade spesso che la trasposizione da un medium espressivo all’altro possa causare delle distorsioni e delle alterazioni nello stile d’un artista. Nel caso di Donato Di Zio, per contro, la presenza d’un segno così incisivo e costante gli ha permesso di affrontare materiali e settori diversi – come la porcellana di un servizio da caffè o da the, o il metallo di un gioiello – senza perdere le stigmate della sua personalità. Si vedano, ad esempio, alcune delle sue Schegge da Pelago, dove l’andamento rotatorio dei segni sui piatti di ceramica crea un efficace effetto dinamico più evidente che nelle opere di forma rettangolare.
Sicché possiamo senz’altro affermare che la sua creatività – dalla grafica alla scenografia teatrale, dall’incisione alla decorazione dell’oggetto domestico – si mantiene costante e sempre molto autonoma.