Le innumerevoli pulsioni dell'uomo

Franco Grillini

Parlando dell’opera di Donato Di Zio si ha la netta sensazione e percezione della libertà dell’arte svincolata da tendenze e correnti artistiche, così come il professor Gillo Dorfles sosteneva nella presentazione del precedente catalogo e nel suo intervento presso la Libreria Feltrinelli aMilano. Successivamente il professor Gillo Dorfles ribadisce il concetto nell’intervista rilasciata a Matteo Galbiati sostenendo che le opere di Donato “mi hanno subito interessato perché le trovo fuori dall’ordinario, sono molto originali”. “La particolarità del lavoro di Di Zio – prosegue Dorfles – è il segno da lui creato, con molta originalità, che viene ripetuto sia nei quadri, sia nelle tazzine. […] Quello che conta, quindi, è soprattutto l’unicità e la peculiarità con cui ha affrontato questa forma di creazione segnica. […] Non ha fatto dell’arte pop. […] Nel panorama attuale dell’arte rappresenta indiscutibilmente un caso a sé stante.”1
La ricerca di Donato Di Zio è individuale, intima e non ha riferimenti artistici, ma riesce a dare vita a un linguaggio estremamente personale (medium) che, applicato con raffinatezza anche agli oggetti di design, come il servizio da tè o da caffè, piatti in porcellana o progetti di gioielli, riesce a rimanere vivo come nei suoi quadri.
La sua opera indaga l’immensa e complessa sfera emozionale ed esistenziale dell’uomo, senza dare giudizi né valutare il bene o il male. Tutto è immerso nel vasto pelago dove le sue opere da tempo prendono vita trasformandosi e dando origine a forme nuove che si rincorrono senza perdere la caratteristica originale e il trait d’union che le rende coerenti. A volte vi è anche l’inserimento della figura umana, stilizzata o in una rappresentazione figurativa che contiene in sé tutti i canoni delle proporzioni dell’arte classica, pur immerse nel contemporaneo, in un mondo a tratti ignoto e misterioso, da scoprire attraverso le suggestioni e sensazioni che ci vengono trasmesse dai suoi disegni.
Gli spermini che a volte invadono le sue opere possono far pensare a microparticelle ingrandite al microscopio e brulicanti di vita che sono sempre in lotta e scissione tra loro per il predominio e il quieto vivere. Si può avere anche la sensazione di essere immersi all’interno di piazze piene di persone, luoghi di incontro, di aggregazione, di contestazione dove si creano alleanze e scontri nel girotondo della vita, alla continua ricerca del proprio credo. Si generano vortici e confluenze piene di dinamismo, con le innumerevoli pulsioni dell’uomo che a tratti emergono, per poi tornare ad assopirsi nell’ombra dove si può dare sfogo alla propria indole.
La libertà può esplodere, svincolata da pregiudizi, mettendo a nudo la propria natura. Il piacere della vita terrena si alterna con il divino e l’immateriale, dove la razionalità entra in collisione con la nostra sfera più intima e inconscia.
Le sensazioni ed emozioni sono impalpabili, eteree, svincolate da codici, la loro percezione corrisponde alla stessa durata dell’istante in cui vengono vissute. Elemento comune a varie forme di vita e popoli di diverse etnie, quale massima espressione di eguaglianza e libertà.
L’uomo attraverso i secoli ha dovuto soddisfare le stesse esigenze, anche se cambiano i modi. La ripetizione della vita supera se stessa rincorrendosi in maniera a tratti spasmodica, senza mai arrendersi al proprio ciclo vitale, rinnovandosi e a tratti ripetendosi, dando origine a promiscuità e creando nuovi ceppi tra le diverse specie. L’uomo, gli animali, le piante e nuove presenze, esseri a noi sconosciuti, sono in attesa di essere scoperti e catalogati quali nuove razze o particelle molecolari. La vastità dell’intero cosmo, reale ed emozionale, legato in parte anche al nostro inconscio, viene presa in esame e analizzata in queste opere, catalizzando e catturando la nostra attenzione, ponendoci di fronte a un mondo ancora da esplorare.
Così come sostiene e afferma il professor Gillo Dorfles, “queste opere, a parte la loro suggestione e la loro piacevolezza, possono anche far pensare a qualcosa di più profondo e non superficiale. Per questo credo possano suscitare molto interesse anche in un pubblico non esperto”.2
Il fascino delle opere di Donato Di Zio coinvolge i nostri sensi liberandoci da pregiudizi e vincoli che ha volte ci autoimponiamo, lasciando totale libertà alla nostra interpretazione e sfera emozionale.